Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia

Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia

Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia di Leonardo Sciascia è, per me, uno dei romanzi classici che non dovrebbe mai mancare nello nostre librerie personali.

Tempo di lettura stimato: 3 minutes

Alcuni dati essenziali

Autore: Leonardo Sciascia

Titolo: Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia

Edizione: Adelphi

Data pubblicazione: 1990 (prima ediz. 1977 per Einaudi)

Pagine: 133

Prezzo: 13,50 euro

Piccole riflessioni sul Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia

Da Siciliana verace sono molto legata a Leonardo Sciascia e al suo scrivere.

Egli è indiscutibilmente uno di quegli scrittori che ha lasciato una traccia indelebile nella nostra letteratura non solo per la qualità della sua opera ma anche per l’impegno sociale e per l’attenzione che lui, in vita, ha sempre dimostrato ai problemi dell’Italia e della sua Sicilia in particolare.

Non è un caso, infatti, che dell’autore racalmutese colpisca la sua attualità disarmante, sia quando si parla di politica, sia quando ci si trova di fronte al quadro socio-culturale della Sicilia e dell’Italia, sia quando si fa, semplicemente, buona letteratura. E Sciascia ha fatto buona letteratura. Dimostrazione di questa sua grande maestria, in ambito letterario, è il suo Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia. Con il Candido, pubblicato per la prima volta nel 1977 da Einaudi, Sciascia oltre a mettere in rilievo il chiaro riferimento a Voltaire, esprime la sua dichiarata cultura illuminista.

Sintesi del Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia

Il romanzo, che narra le vicende e la formazione di Candido Munafò, nato proprio la notte dello sbarco anglo-americano in Sicilia, fu partorito dall’autore racalmutese come riscrittura del capolavoro di Voltaire. Credo che non sia un caso che Sciascia venga definito il Voltaire dei nostri giorni (vi invito a leggere anche il Candido di Voltaire).

Egli, nonostante sia vissuto nel XX secolo, era uno spirito settecentesco, illuministico, tagliente e pungente come una lama che fendeva le oscurità borboniche della sua amata terra, la Sicilia, e di tutto il nostro Paese, da sempre avvolto nelle ambiguità e nei compromessi ideologici (ditemi voi se non è attuale!).

Nello stesso tempo, però, le ultime pagine del romanzo testimoniano lo scacco della ragione ad opera della storia e il distacco dell’autore da Voltaire, ossia dall’Illuminismo e la crisi dell’utopia, ma anche il protendersi verso un futuro non ancora definibile, nella dimensione della speranza, che segna la nascita di una nuova utopia, ancora imprecisata.

Che dirvi se non LEGGETELO!

Sono certa che la scrittura di Sciascia vi affascinerà e catturerà il vostro interesse al punto tale da non poter fare a meno di leggere dell’altro di lui al fine di approfondire la sua conoscenza.

Fatemi sapere! Scrivetemi!

Nel frattempo…

Buona lettura…