Ella&Dorapet

ella&dorapet

Ella&Dorapet erano già nella mia testa da tanto tempo, ma come capita a tante personalità creative, non riuscivo mai a dare loro forma. Mai fino a questo momento! E poi di colpo, quando meno te lo aspetti, eccotele qua: l’idea che girovagava senza sosta nel cervello inizia a riempirsi di dettagli come fosse un piccolo puzzle e, quando la matita ha finito di disegnare il bozzetto, ho capito subito che “erano proprio loro”.

Ella&Dorapet: lo spunto

Ella&Dorapet nascono nel modo più banale possibile: altro non siamo che io (in una versione più giovanile e svampita!) e la mia bassotta tedesca a pelo ruvido di noma Dora. Amo da sempre i cani e, fino a quando non ho vissuto in appartamento, ce n’era sempre almeno uno a tenermi compagnia.

Da piccola, quando trascorrevo parte delle vacanze estive in campagna da nonna Teresa, potevo sbizzarrirmi perché tra capre, galline, anatre, maiali, vitelli, conigli, gatti e cani avevo l’imbarazzo della scelta e oggi, a distanza di tanti anni, riesco a capire quale fosse la ragione per cui amassi così tanto quel posto.

Una corte dispersa nella campagna di Piacenza così grande e imponente con i suoi fienili, i prati e i campi coltivati, l’aia scaldata sempre dal sole e accanto un vecchio mulino sul quale i vecchi vociferavano che fosse collegato alla casa padronale da un misterioso e nascosto passaggio sotterraneo utilizzato ai tempi di guerra per far fuggire di nascosto i nobili padroni che ivi abitavano. E io là ero una bambina felice. Perché?

Mia madre avrebbe subito risposto che il motivo risiedesse nella totale accondiscendenza dei nonni nel lasciarmi fare tutto ciò che volevo; e forse per alcuni versi era proprio così: affrontavo la vita di “un nuovo giorno” con in testa una nuova avventura da affrontare! Ciò che rendeva speciale quei momenti era l’abbandono delle restrizioni che inevitabilmente vengono imposte quando si vive in paese: niente macchine, niente pericoli, e “chissenefrega” se ero pettinata o vestita bene!

Io e Deborah

Io con le ginocchia sbucciate e lei con il sorriso

Ero libera, ero un tutt’uno con la campagna e questo per me era sinonimo di vera libertà. E poi nelle mie scorribande non ero mai sola: mia cugina Deborah condivideva con me ogni singolo momento della giornata per ritrovarci così esauste alla sera da addormentarci una vicina all’altra sul divano. Penso che quello sia stato davvero il momento più felice della mia vita! E sono convinta che proprio da quella stretta sinergia con l’ambiente che mi circondava siano nate Ella&Dorapet.

Il mio incontro con Dora: post covid

La faccio breve, molto breve, nel periodo COVID non stavo per niente bene. Non sapevo che i segni della fibromialgia stavano facendo capolino e la mia vita si trasformò in inferno. Ero fisicamente ed emotivamente provata, psicologicamente a pezzi, e in un impeto di follia decisi di fare una piazzata. Premetto che io e la mia famiglia viviamo a Parma, in un appartamento al nono piano e questa condizione era stato l’unico, ma imprescindibile, motivo per cui non avessi mai preso un cane a mio figlio.

Ma tutto svanì quando vidi per puro caso un annuncio su internet dove si parlava di un piccolo allevamento di Bergamo in cui, causa covid, c’erano cani in condizioni pietose. Sapendo di avere la lacrima facile – piango ad ogni film con personaggi interpretati da animali – decisi di non guardare le foto e cambiare articolo. Poi la notte e il mio sentirmi sola e senza via d’uscita mi portarono sul balcone di casa a fumarmi una sigaretta e guardare quelle foto. La vidi e subito me ne innamorai!

Il mattino seguente, nell’attonimento più totale dei miei due uomini, diedi la notizia bomba di aver preso un cane su internet (no, non era Amazon!) e di essermi già accordata via mail per adottare un cucciolo di bassotto tedesco a pelo ruvido. Una femmina di pochi mesi che se non fosse stata salvata subito rischiava la morte per via delle condizioni di salute in cui versava. Pagai una persona per il trasporto e lei, Dora, arrivò, una mattina alle 5 fuori dal casello dell’autostrada, sporca, piccola e denutrita.

Occorsero più di tre mesi perché si rimettesse in salute e potè dirsi fuori pericolo!

Ella&Dorapet: pet therapy

Non so chi sia stata “più” per l’altra, se io per lei o lei per me! Dal primo momento in cui ci siamo guardate vicendevolmente negli occhi abbiamo iniziato a vivere in simbiosi e, sentendola vicino, ho riniziato miracolosamente a dormire di notte e a uscire, anche se per poco, al pomeriggio. Il “doverla curare”, il “dover portarla fuori” per le sue passeggiate si rivelarono un toccasana che pian piano mi riportò alla vita!

Lei è Dora, la mia Dorapet, e io Elena sono la sua Ella. E insieme diventeremo i personaggi di vignette ironiche, ma anche, e spero presto, i personaggi che branderizzeranno una linea di gadget creati per disordinecreativo.

Quindi stay tuned e alla prossima!!!!