Miei cari amici di penna,
nell’articolo precedente abbiamo parlato del dialogo e delle sue caratteristiche.
Oggi ci addentreremo nel mondo delle regole del dialogo e lo faremo, giusto per dar voce ad una persona decisamente più autorevole di me, assieme alla scrittrice Elizabeth Bowen.
Spulciando tra i vari testi di scrittura narrativa ho trovato le sue sette regole per creare dialoghi efficaci e ho pensato che vi potessero tornare utili e quindi ve ne faccio dono in questo articolo.
E per chi si è perso i suggerimenti precedenti relativi alla costruzione di un dialogo:
La voce della parola scritta: il dialogo
Introduciamo l’autrice…
Secondo la scrittrice irlandese Elizabeth Bowen (1899-1973), autrice di romanzi e racconti nella tradizione di Hanry James e Virginia Woolf, tra cui la Casa di Parigi (romanzo di formazione), Crepuscolo e Un mondo d’amore (romanzi pubblicati rispettivamente nel 1948 e nel 1955), le principali funzioni che deve svolgere il dialogo in narrativa sono sette.
Scopriamone insieme le regole.
Le sette regole del dialogo
- Avere l’obiettivo della concisione.
- Accrescere le conoscenze del lettore.
- Eliminare gli scambi di routine nella normale conversazione.
- Suggerire un senso di spontaneità ma eliminare la ripetitività del discorso vero.
- Far progredire la storia.
- Rivelare aspetti del carattere di chi parla, sia direttamente che indirettamente.
- Evidenziare le relazioni fra i personaggi.
Naturalmente, questo è un suggerimento che possiamo prendere in considerazione o meno. Ciascuno di noi possiede una propria cifra stilistica e quindi sempre nostra è la scelta di condividerne le modalità, accogliere i suggerimenti o trarne spunto per aggiungere nuovi elementi in base alla nostra modesta esperienza o eliminarne alcuni.
La sottoscritta non fa alcuna fatica ad ammettere che solitamente accoglie i suggerimenti che le arrivano da chi ha più esperienza di lei e ne fa tesoro. Sono scelte.
A voi la vostra scelta!