Scoprirsi celiaci in età adulta è un fulmine a ciel sereno; una risposta inaspettata a cui non avresti mai pensato. E allora ripercorri i malesseri che ti hanno accompagnato dall’infanzia e capisci che tutto finalmente ha un senso. Non dico che questa scoperta sia una tragedia – perché le tragedie vere sono ben altro – ma sta di fatto che diventa una nuova realtà con cui fare i conti per tutta la vita e che, volente o nolente, ti cambierà la vita.
Ma andiamo per ordine…
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Scoprirsi celiaci: i cambiamenti operativi
Lo sapevate che nei prodotti alimentari il glutine è presente ovunque? Io, da perfetta ignorante in materia, all’inizio ho fatto fatica, moooltaaa fatica ad organizzare la mia nuova vita! In che senso?
Ah bhe, iniziamo con l’essermi creata una zona a parte in cucina dove sistemare le MIE stoviglie, il mio fornetto, la mia dispensa. Ma nemmeno questo è stata la cosa più pesante…
Il “cambiare mentalità”, il “cambiare approccio ai cibi” e l’attenzione per le possibili contaminazioni per me, io vi scrivo della mia personale esperienza, sono state alte montagne da scalare. Io che avevo basato fin da bambina la mia dieta su carboidrati, dolci, salume – e quindi NO pesce, carne, uova, latticini – mi sono ritrovata a dover rivedere interamente la mia dieta.
OK, vado a fare la prima spesa: che sarà mai?🙈🙉🙊
Parto carica come una molla con i borsoni sotto braccio e il tesserino sanitario con cui posso pagare i prodotti gluten fee (90 euro da sfruttare al mese!) e subito penso: “Ma che sarà mai??”. La realtà è che in quella occasione mi sia valsa la medaglia d’oro in fatto di tempistica e scelta dei prodotti! Ma avete un’idea del tempo che ci si impiega a controllare per ogni prodotto se negli ingredienti ci sia o meno la fantasmagorica dicitura SENZA GLUTINE?
E sembra che facciano apposta a scriverla in caratteri piccoli, piccoli così da obbligarti a leggere e rileggere lo stesso elenco almeno un paio di volte!! E intanto il tempo passa e il carrello rimane vuoto….
al supermercato
Tipica espressione quando scorro tutti i prodotti che NON possono più mangiare!!!!😭😭😭
Scoprirsi celiaci diventa una disciplina mentale!
Se la scoperta avviene in tenera età, nella sfiga – passatemi il termine! – la difficoltà ad abituare il palato si riduce notevolmente. Non dico che per i bimbi sia una passeggiata di salute (per loro è più difficile capire e rispettare il divieto a non mangiare le “cose che mangiano gli altri bimbi”), dico solo che per un adulto permane nel cervello la memoria di gusti e sensazioni legati ai cibi più graditi che non si annullano con il passare del tempo.
E così ti ritrovi a non fare più colazione al solito bar né a risolvere la pausa pranzo con un tramezzino o un trancio di pizza al volo insieme ai colleghi perché:
- Ti scopriresti ad avere la goccia di saliva pendula mentre il tuo vicino affonda i denti nel tuo croissant preferito
- Scopriresti che pochissimi sono i bar, caffetterie, ristoranti, trattorie etc che offrono a noi celiaci una proposta dedicata…
- Inizieresti a prendere in antipatia il VEGAN prototipo che, più per moda che per reale convinzione o motivi di salute, decide di abbracciare una “dieta NO…” favorito oltre misura nella scelta dei prodotti con cui nutrirsi (si sa anche l’industria alimentare segue le mode e… i profitti!!!).
È tutta una questione di business?
Parliamoci chiaramente, i fatidici 90 euro mensili che vengono stanziati dal Servizio Sanitario Nazionale mi permettono di acquistare pane, pasta, pizza, biscotti … etc dal gusto “cartonato” o “chewingomma”. Direte voi :” Meglio che niente!”
Bhe mica tanto! Ma sapete quanto costa in media un prodotto gluten free confezionato? Mai, non meno di 5 euro. E nelle poche gastronomie che si specializzano anche nel no glutine i prezzi lievitano ancor di più per via del costo delle materie prime, della lavorazione e della conservazione degli stessi! Quindi hai 3 possibilità: o ti limiti ai prodotti da supermercato (e forse ci stai dentro ai 90 euro) o accetti di aprire un mutuo in banca per mangiare “normalmente” o ti cimenti anche tu a seguire le ricette di Giallo Zafferano (ma il tempo chi ce l’ha?)
Ma ci sono anche i lati positivi…
Scoprirsi celiaci può avere anche risvolti positivi… Almeno a me è servito per prendere una maggiore consapevolezza di quanto sia importante mangiare sano, riscoprendo – o scoprendo – il sapore di alimenti scartati a priori in passato. Frutta, verdura, legumi e latticini pian piano sono rientrati nella mia dieta; carne, pesce e uova fatico ancora a integrarli, ma con qualche accortezza in più ogni tanto riesco a buttarceli in mezzo… Come? Li faccio cuocere in modo da nascondere l’odore e il sapore e… l’intestino ringrazia!
Per finire…
Vorrei sensibilizzare maggiormente hotel, ristoranti e bar ad affrontare il problema CELIACHIA in modo serio! Non basta scrivere sulla propria scheda di Trip Advisor “opzioni senza glutine” ingannevoli presentando al cliente una manciata di prodotti preconfezionati fatti pagare con maggiorazioni assurde!
Se si decide di abbracciare questo business – perché di celiaci ce ne sono e parecchi e quindi la richiesta è tanta!! – fatelo in modo consapevole e riguardoso, proponendo alimenti handmade, una scelta adeguata e a un costo commisurato in fatto di qualità e freschezza.
Non è solo business… diventa una questione di un’attenta cura verso le esigenze di salute del cliente che non può prescindere dal cambiare la propria mentalità di fare cucina!
Un brava al ristorante Sanafollia in Fidenza (PR) che propone solo piatti gluten free rigorosamente fatti a mano… I tagliolini al nero di seppia con salmone affumicato, mandorle tostate e crema allo zafferano sono superbi! Per non parlare del polpo croccante e della torta fritta leggera e croccante! Da 10+.