Medicina narrativa: “Cefalea cronica” di V. Belgrado

Cefalea cronica

Miei cari amici lettori, di tutto mi sarei aspettata ma non che il mio articolo Scrivere di malattia potesse avere un riscontro. Eppure questo riscontro c’è stato ed è con immensa gioia che condivido con voi alcune poesie della mia cara amica di penna Valentina Belgrado che, nell’ambito della medicina narrativa, ha pubblicato nel 2023 “Cefalea Cronica” per Gattomerlino Edizioni.

Tempo di lettura stimato: 3 minutes

La medicina narrativa applicata alla cefalea cronica

Cefalea cronica di Valentina Belgrado (Gattomerlino Edizioni, 2023) è una raccolta costituita da 30 poesie, di argomento monotematico, ascrivibile al filone della “medicina narrativa” (termine coniato da Rita Charon, medico internista e studiosa di letteratura presso la Columbia University di New York).

I testi in essa contenuti si incentrano su un percorso terapeutico di circa sei mesi. La medicina narrativa applicata nello specifico alla cefalea, in Italia, viene promossa e incoraggiata proficuamente da ANIRCEF [Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (I racconti dei pazienti – ANIRCEF)].

Qui, si propongono tre poesie estratte dalla raccolta, nel tentativo di confermare in versi il fondamentale concetto di ambivalenza della scrittura espresso dall’articolo Scrivere di malattia, secondo cui l’atto stesso di tentare di dare forma al dolore lo lenisce terapeuticamente e lo incrementa al contempo: conseguenza diretta ne è un doppio registro stilistico (drammatico e sarcastico).

Poesie di V. Belgrado sulla cefalea cronica

La prima che Valentina Belgrado ci propone è:

Pulpite

In compagnia del mio dolore

non mi stenderò questa notte.

Nessuno se ne farà carico,

nessuno lo sopporterà

insieme a me.

Tutti dormono

finalmente

la consolazione

che nasce dalla solitudine

confermata dal buio e dal silenzio.

Nessuno avrebbe fatto nulla comunque:

sono appestata,

sono contagiata,

non si avvicinano nemmeno!

Le palpebre mi bruciano

dal pianto ridicolo nella sua inanità,

ma io continuerò a leggere Tess Gallagher

fino all’alba,

fino all’ultima delle pulsazioni,

per esaurimento.

A seguire vi proponiamo:

Pulpite 2

Se tutto questo

può servire

a preparare una gioia

più certa e grande,

allora sono pronta

anche alla

conversione giansenista.

E infine l’ultima che racchiude l’essenza della sua silloge e che costituisce la copertina del suo testo:

Cefalea cronica

Piccola riflessione sulla medicina narrativa

Dacché se ne dica, la medicina narrativa è un ottimo strumento per comprendere meglio sia la propria condizione di malato che la propria malattia. Le parole, se usate in modo corretto, possono aiutare anche i medici a comprendere meglio i propri pazienti e prendersi cura di loro con maggiore efficacia.

Per questo è importante parlarne, come è importante non perdere di vista il fine, lo scopo, della medicina narrativa, ossia quello di creare un percorso condiviso, attraverso pratiche di scrittura (di libri, racconti, poesie…) tra medico e paziente.

Non potevo non accogliere la voglia di ascolto di Valentina, come non potevo non dare “uno sguardo sul mondo” di Valentina.

Del resto, la scrittura è questo: condivisione!

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